VIII DOMENICA DOPO PENTECOSTE – Sei tu, Signore, la guida del tuo popolo

Introduzione

«Sei tu, Signore, la guida del tuo popolo»: è la preghiera che accompagna la liturgia di questa Domenica. Riconoscendo a Dio questo primato, il credente non può disprezzare o annullare le responsabilità e le autorità del mondo, ma nemmeno assolutizzarle: «Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Le scelte della fede che siamo chiamati a vivere non possono non confrontarsi con la nostra quotidianità, ma devono comunque essere libere da ogni condizionamento per essere orientate a Dio. Rendere «a Dio quello che è di Dio» significa riconoscere che il nostro rapporto con Dio, attraverso una fede libera e coraggiosa, è necessario per la nostra vita, perché ci apre all’incontro di ogni fratello e sorella in umanità e ci rende consapevoli della nostra storia, richiamando la nostra vocazione alla salvezza

MESSA NEL GIORNO

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO

Cfr  Is 37, 17a. 20

Porgi l’orecchio, Signore, e ascolta:

salvaci tu, Dio nostro,

perché tutti conoscano che tu sei il solo Dio.

ATTO PENITENZIALE

Fratelli carissimi, il Signore Gesù, che ci invita alla sua mensa, ci chiama alla conversione: con fiducia, disponiamoci al pentimento e invochiamo il perdono che solo lui può donarci.

Tu che sei venuto a fare di noi il tuo popolo santo: Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Tu che hai offerto la tua vita in riscatto per tutti: Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Tu che custodisci e fai crescere la nostra : Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo;
nella gloria di Dio Padre. Amen.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Guida, o Dio, il cammino della tua Chiesa secondo il disegno del tuo ineffabile amore; tu, che l’hai contemplata e amata prima della creazione del mondo nel segreto della tua eterna vita, serbala nella ricchezza di grazia fino al compimento nella gloria delle tue divine promesse. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA

Sam 8, 1-22a

Il popolo chiede un re a Samuele e Dio lo concede.

Lettura del primo libro di Samuele.

In quei giorni. Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici d’Israele i suoi figli. Il primogenito si chiamava Gioele, il secondogenito Abia; erano giudici a Bersabea. I figli di lui però non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il guadagno, accettavano regali e stravolgevano il diritto. Si radunarono allora tutti gli anziani d’Israele e vennero da Samuele a Rama. Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non camminano sulle tue orme. Stabilisci quindi per noi un re che sia nostro giudice, come avviene per tutti i popoli».

Agli occhi di Samuele la proposta dispiacque, perché avevano detto: «Dacci un re che sia nostro giudice». Perciò Samuele pregò il Signore. Il Signore disse a Samuele: «Ascolta la voce del popolo, qualunque cosa ti dicano, perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di loro. Come hanno fatto dal giorno in cui li ho fatti salire dall’Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri dèi, così stanno facendo anche a te. Ascolta pure la loro richiesta, però ammoniscili chiaramente e annuncia loro il diritto del re che regnerà su di loro».

Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. Disse: «Questo sarà il diritto del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, li farà capi di migliaia e capi di cinquantine, li costringerà ad arare i suoi campi, mietere le sue messi e apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Prenderà pure i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li darà ai suoi ministri. Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi cortigiani e ai suoi ministri. Vi prenderà i servi e le serve, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. Metterà la decima sulle vostre greggi e voi stessi diventerete suoi servi. Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà». Il popolo rifiutò di ascoltare la voce di Samuele e disse: «No! Ci sia un re su di noi. Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie». Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all’orecchio del Signore. Il Signore disse a Samuele: «Ascoltali: lascia regnare un re su di loro».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

SALMO

Sal 88 (89)

Sei tu, Signore, la guida del tuo popolo.

Beato il popolo che ti sa acclamare:

camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;

esulta tutto il giorno nel tuo nome,

si esalta nella tua giustizia. R.


Perché tu sei lo splendore della sua forza

e con il tuo favore innalzi la nostra front.

Perché del Signore è il nostro scudo,

il nostro re, del Santo d’Israele. R.


Un tempo parlasti in visione ai tuoi fedeli, dicendo:

«Ho trovato Davide, mio servo,

con il mio santo olio l’ho consacrato;

la mia mano è il suo sostegno,

il mio braccio è la sua forza». R.

EPISTOLA

1Tim 2, 1-8

Si preghi per i re e per quelli che stanno al potere.

Prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo.

Carissimo, raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.

Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

1Pt 2, 17

Alleluia.

Onorate tutti, amate i vostri fratelli,

temete Dio, onorate il re.

Alleluia.

VANGELO

Mt 22, 15-22

Rendete a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio.

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo. I farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo il Signore Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono.

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

DOPO IL VANGELO

Ger 29, 10. 13. 14

«Mi troverete – dice il Signore -

se mi cercherete con tutto il cuore.

E vi ricondurrò liberi da tutti i luoghi

dove siete schiavi e dispersi».

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, radunati in una sola famiglia, eleviamo a Dio la nostra comune preghiera.

Ascolta, Signore, le nostre suppliche.

Per la Chiesa: viva nella fede in te e nella dedizione agli uomini il primato del tuo amore: preghiamo. R.

Per quanti hanno responsabilità istituzionali e di governo: siano esempio di integrità e onestà per il servizio del bene comune: preghiamo. R.

Per noi, che in Gesù abbiamo conosciuto il volto di Padre: sappiamo affidarti ogni desiderio e speranza di libertà: preghiamo. R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

O Dio, fonte di ogni bene, che esaudisci le preghiere del tuo popolo oltre ogni desiderio e ogni merito, effondi su noi la tua misericordia: perdona le colpe che la coscienza rimprovera e concedi, nella tua bontà senza limiti, anche ciò che non osiamo sperare. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. 

SUI DONI

Ti sia gradita, o Padre misericordioso, l’offerta che esprime il nostro religioso servizio, e fa’ che accresca il nostro amore di figli. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Il Signore Gesù da tutte le genti trasse un’unica Chiesa e a lei misticamente si unì con amore sponsale. Questo mistero mirabile, raffigurato nel sacramento del corpo di Cristo, in questa celebrazione efficacemente si avvera.

Con tutta la schiera degli angeli e dei santi, noi cantiamo a te, Padre, per questo prodigio di grazia ed eleviamo gioiosi l’inno di lode:

Santo, Santo, Santo… 

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

ALLO SPEZZARE DEL PANE

Cfr  Mt 28, 20

«Ecco: io sono con voi tutti i giorni

sino alla fine del mondo»

- dice il Signore -.

ALLA COMUNIONE

Cfr  Gv 17, 20-21

«Padre, prego per loro:

siano una cosa sola

perché il mondo creda

che mi hai mandato»

- dice il Signore -.

DOPO LA COMUNIONE

Questo mistero divino, cui abbiamo partecipato, ci doni la sobria ebbrezza dello Spirito, sazi la nostra fame di te, o Dio eterno e vero, e ci renda sempre più conformi a Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli..

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

 

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.