05/08/2018

XI DOMENICA DOPO PENTECOSTE

Sei tu, Signore, l’unico mio bene

Anno B – Rito Ambrosiano

Introduzione

La parabola che ascolteremo oggi nel Vangelo fa parte dell’insegnamento di Gesù sul rifiuto della salvezza, ma chi subisce il rifiuto non è semplicemente il più grande dei figli di donna, Giovanni Battista, ma il figlio stesso del Padrone della vigna, Gesù benedetto.

La descrizione della parabola è drammatica ma, come sempre, invita all’impegno e alla speranza. Dio infatti – il padrone della vigna – non cambia la vigna dalla quale non riceve frutto. Egli sa che non fruttifica perché i contadini non hanno lavorato in essa, e non l’hanno fatto, proprio perché essa non fruttifichi e così il padrone potesse abbandonarla ed essi impadronirsene. L’attenzione di Gesù è perciò rivolta più che alla vigna, ai contadini incaricati di lavorarla. Gesù si rivolge ai sacerdoti dell’Antica Alleanza e oggi a noi, ai genitori, sacerdoti della famiglia, ai parroci, sacerdoti ordinati, ai vescovi, capi dei vignaioli, e a tutti pone la domanda: cosa fai perché in casa, in parrocchia, in diocesi, crescano i frutti del vangelo? «Tutto quello – cioè – che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode» (Fil 4,8). Preghiamo ardentemente per non essere trovati come i vignaioli perfidi, con il cuore e le mani vuote di frutti di santità.

 

 MESSA NEL GIORNO

 

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO                     Sal 26 (27), 7-9a

Signore, ascolta la mia voce! Di te il mio cuore ha detto: «Cerca il suo volto!». Io cercherò il tuo volto, Signore; non ti celare mai!

ATTO PENITENZIALE

Fratelli carissimi, invitati dal Signore alla
mensa del suo sacrificio redentore, riconosciamoci peccatori e manifestiamo il nostro sincero pentimento, perché ci sia dato di essere raggiunti e santificati dalla sua infinita misericordia.

(pausa di silenzio)

Tu che sei venuto a cercare chi era perduto: Kyrie, eléison.                     Kyrie, eléison.

Tu che hai dato la tua vita per la salvezza di tutti: Kyrie, eléison.           Kyrie, eléison.

Tu che sei stato elevato alla destra di Dio e intercedi per noi presso il Padre: Kyrie, eléison.                                             Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.  Amen.          

           

GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, ……….

 

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

Dio onnipotente ed eterno, crea in noi uno spirito generoso e fedele perché possiamo servirti con cuore puro e leale. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.    Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA                           1Re 18, 16b-40a

Lettura del primo libro dei Re.

 

In quei giorni. Acab si diresse verso Elia. Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei tu colui che manda in rovina Israele?». Egli rispose: «Non io mando in rovina Israele, ma piuttosto tu e la tua casa, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito i Baal. Perciò fa’ radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».

Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da una parte all’altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elia disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».

Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché voi siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi rispondesse. Quelli continuavano a saltellare da una parte all’altra intorno all’altare che avevano eretto. Venuto mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a gran voce, perché è un dio! È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si sveglierà». Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il mezzogiorno, quelli ancora agirono da profeti fino al momento dell’offerta del sacrificio, ma non vi fu né voce né risposta né un segno d’attenzione.

Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò l’altare del Signore che era stato demolito. Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata rivolta questa parola del Signore: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò intorno all’altare un canaletto, della capacità di circa due sea di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro anfore d’acqua e versatele sull’olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L’acqua scorreva intorno all’altare; anche il canaletto si riempì d’acqua. Al momento dell’offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto. A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi neppure uno!».

Parola di Dio.             Rendiamo grazie a Dio

 

SALMO                                   Sal 15 (16)

Sei tu, Signore, l’unico mio bene.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene». R.

Moltiplicano le loro pene quelli che corrono dietro a un dio straniero. Io non spanderò le loro libagioni di sangue, né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. R.

Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. R.

 

EPISTOLA                              Rm 11, 1-15

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.

Fratelli,  Io domando dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch’io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio. Non sapete ciò che dice la Scrittura, nel passo in cui Elia ricorre a Dio contro Israele? Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno rovesciato i tuoi altari, sono rimasto solo e ora vogliono la mia vita. Che cosa gli risponde però la voce divina? Mi sono riservato settemila uomini, che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal. Così anche nel tempo presente vi è un resto, secondo una scelta fatta per grazia. E se lo è per grazia, non lo è per le opere; altrimenti la grazia non sarebbe più grazia. Che dire dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava; lo hanno ottenuto invece gli eletti. Gli altri invece sono stati resi ostinati, 8come sta scritto: Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchi per non sentire, fino al giorno d’oggi. E Davide dice: Diventi la loro mensa un laccio, un tranello, un inciampo e un giusto castigo! Siano accecati i loro occhi in modo che non vedano e fa’ loro curvare la schiena per sempre! Ora io dico: forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. Se la loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per le genti, quanto più la loro totalità!

A voi, genti, ecco che cosa dico: come apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero, nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti?

Parola di Dio.              Rendiamo grazie a Dio

 

CANTO AL VANGELO             Cfr  Mt 21, 36-37

Alleluia. Da ultimo, dopo i suoi servi, mandò il proprio Figlio. Alleluia.

 

VANGELO                             Mt 21, 33-46

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

Gloria a te, o Signore

 

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Chi cadrà sopra questa pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà, verrà stritolato». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Parola del Signore.            Lode a te, o Cristo

 

DOPO IL VANGELO                Sal 78 (79), 13

Noi, tuo popolo e gregge che tu pasci, ci affideremo sempre solo a te, annunzieremo in eterno le tue lodi.

 

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, a Dio Padre onnipotente, che dona consolazione e salvezza, rivolgiamo fiduciosi le nostre suppliche.

Ascoltaci, Signore.

Per la Chiesa, perché, rinnovando la propria adesione a Cristo, sappia aprirsi al dialogo con il mondo ed essere testimone instancabile della verità: preghiamo. R.

Per quanti non credono in Dio, perché, nella testimonianza d’amore dei fratelli, riconoscano in Cristo il volto dell’unico vero Signore: preghiamo. R.

Per noi, perché, rifiutando le seduzioni del mondo, sappiamo accogliere il Signore che si fa presente nella sua Parola, nei sacramenti della Chiesa e nell’incontro coi fratelli: preghiamo. R.

 

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Sostieni, o Dio, il popolo dei credenti con la molteplice azione della tua grazia e preservaci da ogni inciampo del male; non lasciarci mancare mai gli aiuti necessari alla quotidiana esistenza e guidaci alla gioia della dimora eterna.  Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio……

 

SUI DONI

Il mistero che celebriamo sia segno, o Padre, del nostro servizio e della nostra interiore dedizione; fa’ che dia gloria al tuo nome e giovi alla nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.  Amen.

 

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta renderti grazie, Dio onnipotente ed eterno. Da Cristo tuo Figlio e Signore nostro a noi, creature mortali, proviene la vita perenne, e la salvezza del mondo riceve il suo compimento. In lui siamo stati creati, o Padre, a tua immagine e, quando la colpa ebbe offuscato la primitiva bellezza, egli ci ha rinnovato nella dignità originaria. Assiso alla tua destra, effonde ora il dono promesso dello Spirito Santo e porta alla perfezione nei cuori l’opera redentrice. In lui si allietano gli angeli e i santi ed elevano il canto di adorazione e di amore; alla loro voce uniamo con gioia la nostra a proclamare senza fine l’inno di lode:

Santo, Santo, Santo…

 

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

 

ALLO SPEZZARE DEL PANE             Sal 3, 5. 7a

Con la mia voce ho gridato al Signore e dal suo monte santo mi ha ascoltato. Non temerò l’assalto neppure di mille nemici.

 

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…….. 

 

ALLA COMUNIONE               Sal 32 (33), 18-19

Il Signore veglia sui suoi fedeli e su chi spera nella sua pietà. Egli li strappa dalla morte e li nutre se hanno fame.

 

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

Padre di misericordia, che ci hai nutrito generosamente del Pane di vita, ti manifestiamo la nostra riconoscenza e ti imploriamo: la forza dello Spirito Santo, che ci hai comunicato in questa celebrazione, formi e conservi in noi una coscienza pura e sincera. Per Cristo nostro Signore.    Amen.

 

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.