21/08/2016

XIV DOMENICA DOPO PENTECOSTE – Sia lode in Sion al nome del Signore

Anno CRito Ambrosiano

Introduzione

La ricostruzione del tempio di Gerusalemme rappresenta il segno della ripresa della vita religiosa in Israele, dopo l’esperienza dell’esilio. Nell’intenzione della liturgia siamo chiamati a verificare se la nostra fede è semplicemente frutto di una «tradizione», seppur buona, oppure espressione di un’adesione convinta al Vangelo e alle sue esigenze: «Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste»: la radicalità delle parole di Gesù deve illuminare il nostro cammino. La «perfezione» a cui dobbiamo tendere è quella della misericordia: essere «perfetti» come il Padre significa avere lo stesso cuore di Dio.

MESSA NEL GIORNO

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Sal 118 (119), 73. 174

Le tue mani, Signore, mi hanno plasmato:

dammi forza di intendere i tuoi precetti.

Anelo alla salvezza che viene da te

e medito la tua legge.

ATTO PENITENZIALE

Fratelli e sorelle, l’amore del Signore deve diventare norma e metro di misura del nostro agire quotidiano. Invitati alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, riconosciamo la nostra fragilità e debolezza e disponiamo il nostro spirito nella fede e nel pentimento.

(pausa di silenzio) 

Tu che raccogli nell’unità i tuoi figli dispersi: Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Tu che ci hai lasciato il comandamento nuovo dell’amore: Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

 Tu che perdoni molto a chi molto ama: Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.

GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo; nella gloria di Dio Padre. Amen.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

Fa’, o Dio dell’universo, che il corso degli eventi si svolga in conformità al tuo volere perché possa procedere nella giustizia e nella pace; e dona alla tua Chiesa di servirti in serena letizia. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

/LETTURA Esd 2, 70 – 3, 7. 10-13

Costruzione del secondo tempio e ripresa della vita religiosa.

Lettura del libro di Esdra.

In quei giorni. I sacerdoti, i leviti, alcuni del popolo, i cantori, i portieri e gli oblati si stabilirono nelle loro città e tutti gli Israeliti nelle loro città.

Giunse il settimo mese e gli Israeliti stavano nelle città. Il popolo si radunò come un solo uomo a Gerusalemme. Allora si levarono Giosuè, figlio di Iosadàk, con i suoi fratelli, i sacerdoti, e Zorobabele, figlio di Sealtièl, con i suoi fratelli, e costruirono l’altare del Dio d’Israele, per offrirvi olocausti, come è scritto nella legge di Mosè, uomo di Dio. Fissarono l’altare sulle sue basi, poiché erano presi dal terrore delle popolazioni locali, e vi offrirono sopra olocausti al Signore, gli olocausti del mattino e della sera. Celebrarono la festa delle Capanne, come sta scritto, e offrirono olocausti quotidiani, nel numero prescritto per ogni giorno, e poi l’olocausto perenne, per i noviluni, per tutte le solennità consacrate al Signore e per tutti coloro che volevano fare offerte spontanee al Signore. Cominciarono a offrire olocausti al Signore dal primo giorno del mese settimo, benché del tempio del Signore non fossero poste le fondamenta.

Allora diedero denaro agli scalpellini e ai falegnami, e alimenti, bevande e olio alla gente di Sidone e di Tiro, perché inviassero il legname di cedro dal Libano per mare fino a Giaffa, secondo la concessione fatta loro da Ciro, re di Persia.

Mentre i costruttori gettavano le fondamenta del tempio del Signore, vi assistevano i sacerdoti con i loro paramenti e con le trombe, e i leviti, figli di Asaf, con i cimbali, per lodare il Signore secondo le istruzioni di Davide, re d’Israele. Essi cantavano lodando e rendendo grazie al Signore, ripetendo: «Perché è buono, perché il suo amore è per sempre verso Israele». Tutto il popolo faceva risuonare grida di grande acclamazione, lodando così il Signore perché erano state gettate le fondamenta del tempio del Signore.

Tuttavia molti tra i sacerdoti e i leviti e i capi di casato anziani, che avevano visto il tempio di prima, mentre si gettavano sotto i loro occhi le fondamenta di questo tempio, piangevano forte; i più, invece, continuavano ad alzare grida di acclamazione e di gioia. Così non si poteva distinguere il grido dell’acclamazione di gioia dal grido di pianto del popolo, perché il popolo faceva risuonare grida di grande acclamazione e il suono si sentiva lontano.

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio

SALMO Sal 101 (102)

Sia lode in Sion al nome del Signore.

Ma tu, Signore, rimani in eterno,

il tuo ricordo di generazione in generazione.

Ti alzerai e avrai compassione di Sion:

è tempo di averne pietà, l’ora è venuta! R.


Le genti temeranno il nome del Signore

e tutti i re della terra la tua gloria,

quando il Signore avrà ricostruito Sion

e sarà apparso in tutto il suo splendore. R.


Questo si scriva per la generazione futura

e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:

«Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario, dal cielo ha guardato la terra. R.

Per ascoltare il sospiro del prigioniero,

per liberare i condannati a morte,

perché si proclami in Sion

il nome del Signore

e la sua lode in Gerusalemme». R.

EPISTOLA Ef 4, 17-24

Non comportatevi come i pagani, ma siate uomini nuovi in Cristo.

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini.

Fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro e della durezza del loro cuore. Così, diventati insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza e, insaziabili, commettono ogni sorta di impurità.

Ma voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO Cfr. Mt 5, 17

Alleluia. Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti, dice il Signore; non sono venuto per abolire, ma a dare pieno compimento. Alleluia.

VANGELO Mt 5, 33-48

Gerusalemme la città del grande Re. Il bene non soltanto come tra i pagani.

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno.

Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore. Lode a te, o Cristo

DOPO IL VANGELO Is 64, 7

Signore, tu sei nostro Padre e noi siamo fatti da te. Noi siamo povera argilla plasmata dalle tue mani.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, con fede sincera, eleviamo al Padre le nostre invocazioni:

Ascoltaci, Padre buono.

Per la Chiesa, chiamata a essere perseverante nell’amore misericordioso e compassionevole: preghiamo. R.

Per i fratelli emarginati, che vivono nella solitudine e nell’abbandono: preghiamo. R.

Infondi in ogni comunità lo Spirito che consola, incoraggia e crea comunione: preghiamo. R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Imploriamo, o Dio, la tua misericordia: non condannarci, come meriteremmo per i nostri peccati, ma riportaci sempre sulla retta via, secondo la tua clemenza; non discenda la tua giusta ira sulla nostra vita colpevole, ma la tua pietà, che è sempre più grande di ogni miseria, rianimi la debolezza dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. 

SUI DONI

Accetta, o Padre, le offerte, che deponiamo sull’altare per esprimere il nostro proposito di servirti e di amarti, e ridonale ai tuoi figli devoti, rese segno e principio di vita redenta. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. È giusto esaltare la tua gloria con questa offerta sacrificale che in tutta la terra si eleva dalla sparsa moltitudine delle genti e per la forza del tuo Spirito diventa in ogni celebrazione l’unico santo corpo del Signore. E anche noi, che in tutto il mondo siamo invitati alla comunione di questo Pane e di questo Calice, abbiamo la certezza di inserirci in Cristo come membra vive e di formare un’unica Chiesa. Per questo mistero di grazia, uniti a tutte le creature che ti riconoscono padre, con voce unanime innalziamo l’inno di lode:

Santo, Santo, Santo… 

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

ALLO SPEZZARE DEL PANE Sal 30 (3), 17-18a

Fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo e salvami, per tua misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato.

ALLA COMUNIONE Cfr. Is 63, 9. 16

Per amore e misericordia tu ci hai redento, Signore. Ci hai sorretto e fatto crescere nel tempo, giorno dopo giorno, perché sei il nostro Padre e Salvatore che vivi nei secoli.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

Ci illumini e guidi il tuo Spirito, o Dio che hai nutrito la tua famiglia con il Corpo e il Sangue del tuo Figlio unigenito, perché ti possiamo rendere testimonianza, non solo a parole ma con le opere e con la vita, e così meritiamo di entrare nel tuo regno eterno.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.

Amen.